UNO CHEF UN VINO

Claudio Sadler e Berlucchi ’61 Nature 2009

Gennaio 24, 2017

Gli chef.
Creativi o tradizionalisti, perfezionisti sempre.
Campioni del made in Italy ai fornelli,
testardamente innamorati del loro lavoro.

Abbiamo ascoltato gli chef raccontare la loro cucina.
Testimoni della narrazione i loro piatti,
accompagnati da un flûte di ’61 Nature, il nuovo nato in casa Berlucchi.
Dal racconto è nato UNO CHEF UN VINO, il ritratto in movimento di due belle personalità.
Seguiteci e scopritele con noi.

Il nostro viaggio nella cucina d’autore continua con Claudio Sadler da Milano.

Dal padre trentino ha ereditato la precisione, la disciplina, l’amore per il dettaglio. Alla madre mantovana deve la passione per il buono e bello. A Milano, città dove vive da sempre, la mentalità cosmopolita.

Sadler è cuoco, ma anche ristoratore: due ruoli ben diversi che in lui coesistono senza attriti. Uno chef-imprenditore che ha festeggiato nel 2016 i trent’anni del suo ristorante Sadler, 2 stelle Michelin. Un indirizzo che il cuoco vive come suo vero habitat naturale, e dove un team di venti persone, tra sala e cucina, lavora in totale armonia; altrettanti sono impegnati nel distaccamento banqueting.

Sadler propone una cucina italiana “ampliata”, attenta all’evoluzione sociale e culturale, capace di reinterpretare con saggezza e mano sicura i piatti classici per adeguarli alle moderne esigenze dei gourmet. Questo si traduce in porzioni adeguate, ricette alleggerite, tocchi da maestro che rendono contemporanei i grandi classici.

Ne è esempio il risotto all’acqua di funghi porcini con polvere di funghi trombetta e oro. Una ricetta semplice, che la selezione maniacale degli ingredienti, il loro dosaggio certosino, i profumi vivaci del fungo trombetta e l’appeal visivo della polvere d’oro rendono particolarmente stuzzicante.

Abbinato a Berlucchi ’61 Nature 2009, il risotto di Sadler enfatizza i suoi sapori. Secondo Claudio Baggini, sommelier del ristorante, “la sensazione ‘terrosa’ del fungo sposa perfettamente la ‘drittezza’ del Franciacorta non dosato; le bollicine persistenti alleggeriscono la mantecatura; le fragranze di crosta di pane e di lieviti incontrano gli aromi ampi e golosi del piatto in un connubio perfetto”.

Un matrimonio di gusto, da sperimentare in via Ascanio Sforza 77 a Milano, sul Naviglio Pavese.

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