Le api contribuiscono significativamente alla biodiversità del vigneto, favorendo un ecosistema più sano e bilanciato, meno dipendente dall’intervento umano. La viticoltura, essendo una monocoltura, beneficia dell’introduzione di varietà vegetali e animali che migliorano la salute del suolo, attraggono insetti utili e fertilizzano naturalmente l’ambiente. Le api, grazie al loro ruolo di impollinatrici, sostengono la proliferazione della flora e, indirettamente, il benessere della vite. Non danneggiano gli acini d’uva, ma anzi proteggono i grappoli dall’insorgenza di muffe e funghi. Inoltre, la propoli che raccolgono ha proprietà utili anche per le viti. Infine, le api sono fondamentali per l’impollinazione della maggior parte delle piante selvatiche e delle colture alimentari.
Attualmente, Berlucchi ospita in modo itinerante le arnie dell’apicoltore di Apicoltura Valseriana, il cui numero varia in base alle fioriture stagionali. Inoltre, nel vigneto Brolo, situato di fronte alla cantina, accogliamo alcune arnie che l’apicoltore mantiene stabilmente durante tutto l’anno.
Reintrodurre le api nei vigneti è un gesto concreto a favore dell’equilibrio ambientale.
Le arnie sono visibili dall’ingresso del vigneto, sono casette di colore giallo o azzurro: colori scelti perché i più facilmente identificabili dalle api.
Le api possono allontanarsi fino a 3km dalla loro arnia alla ricerca di fiori da cui prelevare il nettare; non sono aggressive e pungono solo per difendersi.
Ogni arnia contiene all’interno 8-10 telai: questi telai sono dei fogli lisci di cera su cui le api stesse costruiranno con la cera da loro prodotta i favi: raggruppamenti di celle a struttura perfettamente esagonale all’interno delle quali verranno poste le uova (nei favi di covata, nella parte inferiore dell’arnia) oppure il miele (nei favi di melario). Ogni arnia può produrre circa 20kg di miele all’anno.
Un alveare è composto da tre caste: regina, operaie e fuchi, ognuna con funzioni e caratteristiche morfologiche distinte. La regina è l’unica femmina fertile, depone fino a 3.000 uova al giorno e tiene coesa la colonia attraverso feromoni. È più grande, vive 4–5 anni, non raccoglie polline e nasce da uova identiche a quelle delle operaie, ma viene nutrita esclusivamente con pappa reale.
I fuchi sono maschi nati da uova non fecondate, presenti solo da aprile a luglio. Hanno il solo compito di fecondare una regina, non raccolgono nettare né polline, non hanno pungiglione e muoiono dopo l’accoppiamento. Le operaie sono femmine sterili e costituiscono la maggior parte della colonia. La loro vita dura 30–45 giorni (più a lungo se nate in autunno). Svolgono compiti diversi in base all’età: dalla pulizia delle celle, alla nutrizione delle larve, costruzione dei favi, difesa, fino alla raccolta di nettare, polline, propoli e acqua. Sono in grado di comunicare con un linguaggio simbolico, indicando anche la posizione precisa delle fonti di cibo fino a 3 km di distanza. Alla fine della loro vita si allontanano dall’alveare per non contaminarlo.
La regina si accoppia una sola volta nella vita durante il volo nuziale, che avviene pochi giorni dopo lo sfarfallamento, in primavera. Da quel momento inizia a depore uova, una per cella, soprattutto nei periodi più caldi. Tutte le larve ricevono pappa reale per i primi due giorni; successivamente, solo quelle destinate a diventare regine continuano con tale alimento, mentre le altre passano a miele e polline. Le larve attraversano cinque mute, poi si impupano in celle chiuse da un opercolo ceroso, da cui emergeranno come api adulte. I tempi di sviluppo variano secondo la casta. Di norma, la regina feconda le uova per produrre operaie. In primavera, depone anche uova non fecondate (che danno origine ai fuchi) e uova in celle reali (per future regine), segnalando l’imminenza della sciamatura, ovvero la nascita di una nuova colonia.
Durante la sciamatura, la vecchia regina smette di deporre, una parte delle api si carica di miele e propoli per affrontare il trasferimento e la produzione iniziale di nuova cera. Infine, la regina lascia l’alveare con uno sciame per fondare una nuova colonia.
Le api producono diversi prodotti naturali di grande valore per l’uomo e per la salute dell’alveare: